The Publishing Fair alle porte: a Torino va in scena il dietro le quinte dell’editoria
Ci siamo quasi ormai. A fine novembre arriva The Publishing Fair, il primo evento italiano dedicato alla filiera dell’editoria.
L’appuntamento per tutti i professionisti del libro, italiani e stranieri, è a Torino (Palazzo Copernico Garibaldi in Corso Valdocco, 2) dal 22 al 24 novembre 2019. Un ricco “antipasto” del programma sarà offerto il prossimo 17 ottobre durante la Buchmesse di Francoforte.
Ideatori e “motori” della kermesse internazionale torinese, che si preannuncia davvero ricca di eventi e workshop tematici di altissimo livello, sono due grandi conoscitori del settore, Marzia Camarda e Lorenzo Armando, che hanno potuto contare sul supporto dell’Associazione Italiana Editori (Aie), della Regione Piemonte e del Comune di Torino.
Diversi gli obiettivi nella testa degli organizzatori: delineare strategie concrete per il comparto, mettere al centro la formazione, creare network tra gli imprenditori e i professionisti del settore per svilupppare il mercato europeo, che poi è anche quello di riferimento a livello globale, con il 60% della produzione editoriale planetaria.
E l’Italia come se la passa? Non così male, se è vero che da noi l’editoria, pur tra tante difficoltà, rappresenta ancora il primo comparto culturale per fatturato, prima di cinema, tv e videogames. Le stime dell’Aie per il 2018 parlano di un giro di affari di 3,125 miliardi di euro.
Riflettori sull’editoria non-fiction a The Publishing Fair
Centrale in questa prima edizione sarà soprattutto la non-fiction (scolastica, accademica, professionale, saggistica, grandi opere), che rappresenta i due terzi del settore. Durante gli oltre settanta gli appuntamenti tra conferenze, tavole rotonde e workshop formativi, si alterneranno nomi noti e meno noti dell’universo editoriale nazionale e internazionale. A rappresentare l’Italia: Mondadori, Zanichelli, Giunti, Lattes, Loescher, Einaudi, Vallardi, Mimesis, Chiarelettere, il Mulino, solo per citarne alcuni. Mentre, dall’estero sono attesi editori di assoluto rilievo, come Phaidon, Springer, Pearson, Stanford University.
Ma The Publishing Fair non è solo per gli editori. Spazio quindi anche ai singoli professionisti (designer, manager, archivisti, sviluppatori di software, esperti di intelligenza artificiale), aziende di service, e ancora stampatori, cartiere, social media manager specializzati in divulgazione dei contenuti culturali, esperti di realtà aumentata applicata all’editoria, iconografi e type designer. Non mancherà inoltre un servizio strutturato di matching tra domanda e offerta di lavoro.
Ecco qualche anticipazione sulla tre giorni torinese…
Venerdì 22 novembre: dalle app alla realtà aumentata, dai contenuti on line all’audiolibro
- Sono diverse le sfide che si trovano a fronteggiare gli imprenditori del settore. A fare il punto sarà il presidente nazionale di Piccola Industria Confindustria, Carlo Robiglio. La prima giornata della manifestazione ruoterà attorno al tema “How Publishing Works” e tra i temi sotto i riflettori ci sarà proprio il fenomeno emergente degli audiolibri, ma anche l’impatto della rivoluzione digitale sulla produzione di contenuti, le banche dati e la ricerca iconografica, con protagonista Bridgeman.
- A fornire uno scenario aggiornato del quadro internazionale, suggerendo possibili strategie operative per incentivare l’apertura dell’editoria italiana ai mercati esteri, sarà José Manuel Anta, presidente dell’International Publishing Distribution Association, che sta lavorando alla nascita di un network europeo dedicato all’innovazione editoriale.
- Sempre nella giornata di apertura, grazie alla Fondazione Bellisario, a The Publishing Fair vedrà la luce un nuovo premio. Si tratta di “Women in Publishing”, un riconoscimento alla carriera, dedicato alle donne che si sono distinte nel mondo dell’editoria.
Sabato 23 novembre: tutto sull’editoria scolastica
- In apertura ci sarà il confronto tra gli editori e una delegazione della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento, guidata dall’onorevole Alessandro Fusacchia. Obiettivo dell’incontro è stilare un documento programmatico sulla diversity, ispirato alle linee guida dell’Unesco, in vista di una proposta di legge per l’introduzione del tema nei libri di testo.
- Nel resto della giornata i principali editori italiani apriranno la loro cassetta degli attrezzi: la Sei spiegherà come nasce e si realizza un corso di scolastica, mentre Lattes si concentrerà sulla scelta degli illustratori. Tra gli ospiti anche il direttore generale di Loescher, Marco Griffa, che spiegherà i meccanismi alla base della formazione del prezzo di copertina di un libro scolastico.
- In programma inoltre incontri più focalizzati sul management, come quello di Chiara Montanari, ingegnere che ha coordinato gruppi di una sessantina di scienziati dell’esercito in missione in Antartide, e che ha elaborato il metodo “Antartic Mindset” per gestire efficacemente gruppi in ambienti estremi. Aziende innovative come Waterjug e Viz & Chips offriranno una carrellata sulla realtà aumentata applicata all’editoria.
Domenica 24 novembre: focus su editoria accademica e professionale
- Forte proiezione internazionale nella terza giornata, in particolare per quanto riguarda il comparto delle pubblicazioni scientifiche. Spazio quindi alle partnership con le università, e con i progetti europei in tema di Open Science. È attesa la presenza di Jean-Claude Burgelman dalla Commissione Europea, e ci saranno nomi di spicco come John Willinsky dalla Stanford University, fondatore del Public Knowledge Project, ed Eelco Ferwerda, direttore dell’olandese Oapen Foundation.
- Quanto all’editoria rivolta alle professioni, in questa prima edizione saranno al centro l’editoria medica, giuridica, quella per i manager e gli architetti. Si tratta di settori in cui il digitale ha spesso ormai sopravanzato il cartaceo e in cui focalizzarsi sulla cosiddetta user experience è una priorità per tutti, dalle multinazionali agli editori di nicchia.